All’interno di un noto laboratorio due scienziati lavorano in segreto sulla sperimentazione di un’importante invenzione. Obbiettivo di questa sperimentazione: salvare la natura.

Un importante fondazione “Un Altro Mondo Possibile”, incaricata dalla comunità scientifica internazionale, tutela lo sviluppo e il finanziamento del lavoro.

Lo studio di questo progetto porta alla creazione di un “supercomputer”, una grande macchina che potrebbe dare risposte a quesiti importanti sulla salvaguardia del pianeta.

Un gruppo di giovani detective viene coinvolto per collaudare il funzionamento di tale invenzione.

In una irresistibile girandola di confronti e colpi di scena, i due scienziati si troveranno di fronte a qualcosa di inatteso, che li porterà a confronto con la macchina stessa.

 

 

Il progetto si struttura in due fasi distinte:

 

Lo spettacolo si dipana passando da momenti recitativi nei quali con modo frizzante e spiritoso, si propongono tematiche scientifiche di importanza universale, a momenti in cui i ragazzi sono chiamati a partecipare e, attraverso una riflessione corale, a dare delle opinioni sulle argomentazioni proposte. Tale  partecipazione crea nei ragazzi la consapevolezza del proprio coinvolgimento nei fenomeni, il riconoscimento delle proprie capacità di intervento unito a una responsabilizzazione del proprio comportamento e fa comprendere come ciascuno di loro sia parte dell'ambiente vissuto e lo determini attraverso il proprio comportamento.

Vivere le dinamiche proposte dallo spettacolo in prima persona facilita non solo la comprensione delle

problematiche aperte e un'attiva partecipazione alla ricerca di soluzioni, ma anche una successiva riproposizione di queste in contesti differenti.

I contenuti dello spettacolo sono strutturati in modo tale da condurre lo spettatore in prima persona attraverso la storia dell'evoluzione dell'uomo, focalizzandosi sullo sviluppo della cultura e del suo ramo scientifico in particolare. Partendo dai miti visti come primigenia e intuitiva forma di spiegazione delle cose, si giunge alla nascita della logica e alla strutturazione del metodo scientifico, creando un percorso di sempre maggiore approfondimento e comprensione dei fenomeni naturali.

Se l'uomo riesce a interpretare e modificare i processi naturali grazie alla propria intelligenza, è vero anche che tali capacità si possono trasformare in uno sfruttamento egoistico dell'ambiente circostante. Non c'è tuttavia una demonizzazione delle tecnologie, viste anzi come punta di diamante dell'inventiva e dell'immaginazione umana, volte verso strumenti sempre più potenti e funzionali.

Uomini, macchine e natura si confrontano e mettono a rapporto le proprie dinamiche peculiari, fino a una finale presa di coscienza che invece di chiudere le prospettive continua il domino delle domande, il percorso di approfondimento e di conoscenza che ciascuno potrà portare con sé a casa e in classe quando cala il sipario.

 

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